
A Natale ho letto due libri. E’ un evento eccezionale per me, e questo è il motivo per il quale ricorderò questo Natale (e forse sarà anche uno dei pochi che ricorderò). Molto semplicemente, leggendo, ho aperto gli occhi su 5 cose fondamentali.
- Non farò mai più gli auguri di Natale. Non mi interessa, essenzialmente perché non so cosa significhino ed effettivamente non so cosa augurare, essendo che tutti abbiamo desideri diversi. Tuttavia, se qualcuno me li fa, va bene, li prendo come un pensiero a me rivolto. Risponderò “Altrettanto” perché sono felice che qualcuno mi abbia pensato e perché so che sradicare il “politically correct” dalla testa della gente è impresa ardua (ah, le chat di whatsapp non valgono. Non risponderò ad auguri fatti in chat e non mi va di dire il perché). Nessuno si offenda! Auguri o non auguri, continuerò a provare gli stessi sentimenti per tutti. Se poi, invece di ricordarvi di me a Natale, vi ricordate di me in un giorno “normale”, va bene lo stesso (va bene anche il 29 febbraio semmai…).
- Ci sono persone che per dirti di “no”, fanno il giro del globo, visitano paesi che neanche sapevano esistere, poi tornano e senza pronunciare mai quel monosillabo, quelle due misere lettere, “N” di Napoli e “O” di Otranto, accampano, fra le altre, le seguenti scuse:
- “Mia zia/nonna sta male cazzarola!”
- “Guarda, è da ieri sera che sto male, sai influenza…è la stagione, ce ne sono tanti in giro di ammalati…”
- “Lavoro fino a tardi…lavoro sabato e domenica…Natale, Capodanno, Pasqua…”
- “Sai che sono diventato intollerante a tutto? Non posso mangiare pane, pasta, pizza, frutta, verdura, carne, pesce, radici, erbe amare, tuberi, spezie, soia, legumi….”
- “Mi hai scritto?!Davvero?! Non mi è arrivato il messaggio…bah, devo cambiare telefono…”
- Ci sono persone che comprano decine di piccoli regali tutti uguali, li tengono in serbo, e li danno alle persone solo se si presentano in casa con un piccolo regalo per loro (probabilmente anche queste altre persone lo hanno acquistato in sere per occasioni come queste). Credo stia nascendo un mercato delle “piccole stronzate da regalare se e solo se…”. Chissà cosa ne fanno dei regali non piazzati che restano a stock…
- Se il Natale ti può portare qualcosa di veramente utile (un regalo intelligente!) questa cosa è la libertà dal giudizio. Questa è una cosa seria sulla quale ho aperto gli occhi. La libertà dal giudizio degli altri nei tuoi confronti e la libertà dal tuo giudicare, sempre e comunque, gli altri.
- Ci sono delle persone con del potenziale. Potenziale di fare cose importanti, di realizzare qualcosa di non trascurabile, queste non cambiano nemmeno dopo anni che non le vedi. Sono persone con dei segni distintivi. Il gesticolare, gli sguardi, il fulcro e i capisaldi dei propri pensieri. Sono persone che si sono messe in discussione, che hanno fatto autocritica con i fatti e non con le parole. Non hanno avuto bisogno di cambiare il proprio pensiero o il proprio atteggiamento per crescere (pensiero o atteggiamento a causa del quale venivano spesso ridicolizzate). Sono cresciuti e si sono migliorati facendo. Invidio molto queste persone. Sono libere dal giudizio di cui sopra, e sono convinto sia soprattutto per questo che riescono in ciò che fanno.
Precisazione: non ho “scoperto” queste cose direttamente da una o più letture, ma leggere ti apre la mente (come si sa…). Leggere fa vibrare le cose che quotidianamente hai sotto gli occhi su di una frequenza diversa, forse, la frequenza “giusta” e l’unica possibile. Leggere ti fa fare i collegamenti fra ciò che è il tuo vissuto quotidiano e il senso stesso di quel vissuto. Fa emergere quel qualcosa che c’è nelle cose che fai quotidianamente e delle quali non corri il senso e non scorgendo il senso, le fai come fossi uno zombie! Le fai meccanicamente e senza sapere il perché. Ho sempre dato importanza all’essere consapevole di quel che stavo facendo (tuttavia, il modo migliore per attirarsi le antipatie di chi sta sopra di te). Alle volte poi non è nemmeno necessario faticare troppo…se sai che stai facendo una cazzata per te stesso, lo sai e basta. A volte reagisci, a volte no, fai una cazzata, ma per lo meno, lo sai.
Per concludere: leggere è spesso magico. Direi che è anche il significato di questo mio Natale. La consapevolezza come significato del natale. Non sarebbe utile? Smettiamo di fare cose stupide sulle quali non ci siamo mai interrogati ed interroghiamoci. Poi, se del caso, ritorniamo a farle, non è questo il problema e non è nemmeno una contraddizione. Essere consapevoli non può essere contraddittorio.
P.S.
Ah, appena terminata la lettura dei libri, mi sono comprato la Playstation! In fondo, chi è senza peccato, scagli la prima pietra.
